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venerdì 27 gennaio 2017

Qualcosa di Speciale

 Risultati immagini per frasi zen


Mi sono piaciuti subito perché, nonostante non abbiano mai messo piede in una palestra, lo sguardo è diretto.
Negli occhi.
"Due ragazzi, che vuoi che sia?" mi dico mentre li accolgo.
La stretta di mano è, stranamente energica, sono abiutato a manine titubanti, soprattutto le prime volte, o a "finte strette", tipo quelli che vogliono far vedere che sono dei duri, ma un po' si cagano addosso.
Ma questa è solo una parentesi, torniamo a noi.
Due ragazzi, dicevamo: "ho bisogno di muovermi, sono un po' ingrippato, qualche dolorino qua e là ..." la solita tiritera tanto per conoscersi mentre le gambe girano su una bike, in modo da aumenatare un pochino la temperatura corporea ed entrare in quel contatto genuino, quella sorta di confidenza tipo "siamo tutti nella stessa barca" che solo l'esercizio fisico permette. 
"Allora cominciamo?" provo un tono finto autoritario per vedere cosa succede; sorrisi "ah, perché non abbiamo ancora cominciato?", risate.
I due ragazzi, del 1937, un'altra epoca, un'altra vita, un altro mondo, continuano ad avere la testa alta, anche quando il sudore imperla le fronti e, scivolando tra solchi profondi, inumidisce le magliette che chissà perchè, sono sempre una taglia più grande. O più piccola.
L'esercizio si fa impegnativo, richiede un qualcosa in più; che puntualmente arriva.
I due ragazzi del '37 piegano le gambe, con una naturalezza impressionante, alzano le braccia, combinano i movimenti. Le medicine, gli ospedali, i segni lasciati, profondi, da una vita ORA non esistono. Esiste il movimento, esiste l'uomo che si muove, esistono due ragazzi che, come una vita fa, sentono un'energia primordiale scorrere nelle loro vene.
Come si dice:
"OttantAnni e NoN sentirli".
Grazie per l'emozione che è stata vera, profonda e da condividere.
Qualcosa di speciale.
Dimenticavo.
Quando i fenomeni del web, i guru del "funzionale" da youtube, i fanatici del sollevo quello, sposto quell'altro, la creatina, lo stacco da terra e bla bla hanno voglia, con umiltà, di imparare qualcosa, beh, ho due ragazzi del '37 che possono insegnargliela. Gratis.
"Divergevano due strade nel bosco ... io ne ho creata una terza".
SL.A.
"L'Unico Zen che Trovi in Cima alle Montagne è lo Zen che porti Lassù" R.M.P.

Immagine tratta da:
it.pinterest.com 

lunedì 23 gennaio 2017


>WEEKEND WARRIOR<
 
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=O%E2%80%99Donovan+G.%2C+Lee+I-M%2C+Hamer+M%2C+Stamatakis+E.
 
Questo interessantissimo studio mette in primo piano, nel caso (remoto) fosse sfuggito a qualcuno, l’importanza dell’attività fisica come metodo per ridurre il rischio di mortalità totale, cardiovascolare e oncologica.
Cosa vuol dire? Niente e tutto, difficile da ingabbiare in uno schema o in un protocollo operativo, ma ormai è più che evidente che una pratica RAZIONALE di attività motoria possa essere un viatico per garantirsi una buona vecchiaia.
E qualcosa in più.
Secondo i dati raccolti nei vent’anni di questo studio, sembrerebbe che questo aggettivo, razionale, salti ancor più all’interesse degli addetti ai lavori perché, in un’accezione molto americana, “weekend warrior”, viene evidenziato come questi risultati possano sorridere anche a chi imposta il proprio piano allenante concentrandolo nel fine settimana.

> Anche poco tempo dedicato allo sport consente di guadagnare vita in salute. Questo studio chiarisce alcune delle zone grigie relative al rapporto tra movimento e salute, grazie a un’analisi corposa, che riguarda 63.591 tra uomini e donne di 40 anni e oltre, seguiti dal 1994 al 2012, con l’obbiettivo di valutare quanto l’adesione a una regolare attività fisica (di qualunque entità), a confronto con l’assenza di esercizio, avesse inciso sul rischio di mortalità, sia per tutte le cause (totale), sia cardiovascolare, o da tumori.
Dallo studio emerge chiaramente quanto sia importante dedicare più tempo all’attività fisica, indipendentemente dal livello d’impegno. Il rischio di mortalità, infatti, si riduce del 30% circa, sia nel gruppo che si era allenato con regolarità lungo tutto l’arco della settimana, sia tra coloro che avevano concentrato l’esercizio fisico sostenuto nei fine settimana, sia infine, un po’ a sorpresa, anche tra chi ha dedicato meno di 150 minuti (2 ore e mezza) alla settimana all’attività fisica moderata, o meno di 75 minuti (1 ora e 15 minuti) alla settimana all’esercizio fisico intenso.
Va di pari passo anche l’effetto sia sulla mortalità cardiovascolare, che risulta ridotta del 40% circa per ogni livello di esercizio fisico, sia sulla mortalità per tumori, che diminuisce del 20%.
I risultati di questa analisi sono confortanti, soprattutto alla luce dei dati pubblicati alla fine del 2016 su Lancet, secondo i quali la tipica sedentarietà da scrivania (per circa 8 ore al giorno) era associata a un deciso aumento della mortalità che sembrava essere controbilanciato solo da un’attività fisica (moderata-intensa) svolta per almeno 5 ore alla settimana (nettamente di più, quindi, dei livelli base raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità).<


Da questo piccolo abstract risulta evidente come l’impostazione dell’allenamento debba essere quanto più individualizzata e disegnata sulle esigenze (di tempo, forma fisica, desideri … ) di chi la pratica, in quanto non sembra possibile stilare delle linee guida precise ed univoche, ma mantenendo costante il valore preventivo (ed in un certo qual modo anche curativo) dell’attività motoria, i professionisti del movimento dovranno di volta in volta personalizzare, adeguare, adattare il loro intervento.
Quello che noi, Palestra Stile Libero, predichiamo da anni; le mode esistono proprio per essere passeggere, mentre ciò che non deve estinguersi è il “sacro fuoco” dello studio, dell’aggiornamento, della passione e dell’impegno nel proprio lavoro, unico modo per poter, positivamente, incidere sul benessere dei nostri clienti.

SL.A.

L'immagine è tratta da:
af1.it

giovedì 5 gennaio 2017

Motricità

>MOTRICITÀ <

Senza complicarci troppo la vita, quando parliamo di motricità intendiamo la stretta collaborazione tra Sistema Nervoso Centrale ed resto dell'organismo che diventa azione motoria, movimento.
La, purtroppo, tendenza nell'ambito delle palestre, in teoria luoghi elettivi per l'apprendimento motorio, invece pone l'accento su tutt'altro; ci si concentra sul "fare": ho sollevato 100 kg, ho corso 10 km in tot tempo ... piuttosto che sul "come fare" o "perché farlo in q
uel modo".
Parlando in termini spicci viene data importanza alla quantità a scapito della qualità e della consapevolezza del movimento.
Poco importa se su di un singolo gesto si cerca un'impronta tecnica eccellente; l'iperspecializzazione mortifica la motricità, annichilisce la conoscenza di sé, la sperimentazione e la scoperta.
Ecco che, in questo mare di nulla motorio, guidato ahimè dall'onda di devastazione cerebrale social-mediata e dal pattume dei guru del web, noi cerchiamo di puntare su qualcosa di nuovo.
Anzi di vecchio, di antico, di primordiale.
Il movimento, la motricità.

SL.A.


L'immagine è tratta da: 
www.arteascuola.com