Wikipedia

Risultati di ricerca

domenica 16 ottobre 2016

Se non avete fretta di invecchiare ... MUOVETEVIIIIIII!!! - Nessuno apre la porta al tuo posto -


Se non avete fretta di invecchiare … MUOVETEVIIIIIII!!!!
-Nessuno Apre La Porta Al Tuo Posto-

Partiamo dal titolo.
Una quindicina di anni fa, una famosissima (tutt’ora) marca per attrezzi fitness adottava come slogan pubblicitario una frase ad effetto < Se non avete fretta di invecchiare, muovetevi >. L’evidente gioco di parole e l’espressione bonaria, contrastante con il lavoro al limite del testimonial d’eccezione, Michael Shumacher, rendevano questa espressione un ossimoro penetrante le coscienze di noi, addetti ai lavori e di tutto il “movimento fitness” che, con le varie declinazioni che lo caratterizzavano, stava invadendo in maniera endemica il mondo un po’ ammuffito dell’attività motoria, della ginnastica.
La frase, commercialmente studiata ad hoc, sottende una verità talmente profonda da non essere probabilmente nemmeno immaginata dagli scatenati pubblicitari che l’hanno ideata e probabilmente nemmeno da chi, seguendo l’onda entusiastica di qualche “Festival del Fitness”, l’ha fatta propria e sbandierata nella creazione di programmi di condizionamento fisico strampalati e insensati, imperanti nelle palestre più trendy di inizio millennio.
L’errore di fondo, insito nella frase, ma non evidente in maniera immediata è stato quello di offrire l’idea che potesse esserci una soluzione semplice (muoversi) ad un problema complesso (invecchiare), senza porre l’accento sul “come” muoversi e, soprattutto, sul “come” invecchiare. Questo fraintendimento ha dato origine, come dicevamo, alla più diversificata proposta di attività fisiche, dove il “basta muoversi” crea così un popolo (quello del fitness) di goffi esecutori, dove le abilità motorie sono ridotte al minimo (tanto “basta muoversi”), dove la propriocezione e le abilità sensoriali sono relegate in un angolo, dove al primo posto spunta un concetto alieno all’uomo come tale, “l’angoscia” del corpo, la ricerca di un controllo ossessivo, l’estremo mettersi in gioco (“devo allenarmi”, “non posso rinunciare”), anche quando non ci sarebbero le possibilità (stanchezza, infortuni), il terrore dell’invecchiamento come fenomeno biologico, ecc … tutti segni di debolezza estrema, esempi di come si sia progressivamente perso il contatto con il proprio essere e di come un mondo virtuale, costruito ad arte dalla proprie elucubrazioni, lo stia sempre più sostituendo.
L’errore di fondo è stato quello di inventare un nemico, l’invecchiamento, che nemico in effetti non è.
Però la frase è anche “giusta”, nel senso che, in effetti, è proprio così: se non ci si muove, si invecchia prima e peggio di come la nostra biologia ha programmato; questo deve essere chiaro, la differenza però non è data tanto “dal fare”, ma dal “come viene fatto”.
Vediamo: < se non ci si muove in modo adeguato e se non ci si nutre consapevolmente si invecchia prima e da ammalati > a livello pubblicitario è una frase di merda, ne convengo, ma probabilmente mette un pochino più a fuoco la problematica.

“Nessuno apre la porta al tuo posto” – Detto Zen –
Qui subentra l’uomo. Assumersi le proprie responsabilità: vogliamo cambiare le cose? Vogliamo invertire la tendenza che ci vuole grassi, flaccidi e mollicci? Vogliamo essere padroni del nostro futuro? Vogliamo invecchiare sereni godendo a pieno delle potenzialità che il nostro organismo può donarci? Siamo sempre in tempo, ma dipende SOLO da noi.
La scienza lo testimonia, l’attività fisica ben strutturata oltre a sensibili miglioramenti a livello organico (cuore, muscoli, ossa …) è in grado di regalarci (e che regalo!!!) numerosi effetti positivi anche sul cervello: neuroplasticità, miglioramento delle funzioni cognitive e dell’apprendimento; la separazione dei fenomeni mentali da quelli corporei di Cartesiana memoria è decisamente da abbandonare: il cervello, origine di tutti i processi mentali si adatta al lavoro che gli viene imposto, dunque può venire plasmato anche dall’allenamento.

Diventa impossibile a questo punto immaginare un allenamento che scolleghi il lavoro fisico da quello mentale, non “basta muoversi”, non più, gli stimoli devono essere diversi, diversificati per ogni esigenza e, soprattutto, coinvolgere in maniera profonda questa connessione corpo-mente, non due faccia della stessa medaglia, ma entrambe la medaglia stessa.
Mi piace dire spesso: “l’allenamento è molto più di ciò che sembra”, ed in effetti è proprio così.
SL.A.

Le immagini sono tratte da:
Unicoop Firenze
Dott.ssa Chiesi Scilla
Segni dei Tempi

sabato 8 ottobre 2016

IL MOVIMENTO NON HA PADRONI

TITOLO: IL MOVIMENTO NON HA PADRONI
SOTTOTITOLO: La parola d’ordine è: “Non Convenzionale”
“Ciao, qual è il tuo personaggio dei fumetti preferito?”
“Ciao”.“Beh, non saprei; Capitan America suppongo, o forse l’Uomo Ragno, o magari Batman, o piuttosto Wolverine”.
“Dai pensaci bene”.
“In effetti … Archimede Pitagorico”
“Ma chi? Archimede dei fumetti Disney?”
“Sì”. “Proprio lui; l’inventore”.
Un immaginifico dialogo tra i miei due emisferi cerebrali potrebbe essere una cosa di questo tipo; la porzione sinistra, logica, concreta e razionale, interroga la parte destra, istintiva, artistica, fantasiosa. Due porzioni indipendenti e complementari che contribuiscono (in maniera fondamentale) a renderci ciò che siamo.
Torniamo ad Archimede Pitagorico (Gyro Gearloose in lingua originale), di professione inventore.
È lui il mio personaggio preferito, perché ho sempre guardato con sconfinata ammirazione il suo intelletto sopraffino cimentarsi nelle più bizzarre creazioni; forse l’aspetto più affascinante della scienza, l’inventare, ciò che mischia intelligenza e fantasia, pensiero razionale e pensiero laterale, un connubio perfetto, una collaborazione ottimale tra i due emisferi, il punto più alto raggiungibile dall’uomo pensante e dall’uomo emozionale.
La caratteristica vincente del nostro eroe è la capacità di trasformare gli oggetti comuni, in qualcosa di nuovo, di diverso, di inimmaginabile. In qualcosa di “non convenzionale”, per dirla in breve. Il mondo fantastico dei fumetti permette qualunque cosa e, l’amico Archimede, non si tira di certo indietro, dando libero sfogo a tutte le sue capacità per soddisfare le incredibili richieste degli abitanti di Paperopoli e, di Zio Paperone in particolare.
Il centro del discorso non è, ovviamente Archimede; ci ha aiutato ad estrapolare il concetto: “Non Convenzionale”, concetto che, a mio parere, deve sedere alla base, o quantomeno, ai primi piani del palazzo che forma l’attività motoria.
Cosa intendiamo per “Non convenzionale”? In breve ci riferiamo ad un qualcosa che non segue passivamente una consuetudine o una tradizione, qualcosa di non stereotipato, di non banale, qualcosa ricco di originalità, di naturalezza, di personalità. Questo qualcosa, nel caso specifico è il “Movimento”; l’uomo che si muove.
Tutto sommato l’insegnamento che il buon Archimede Pitagorico può darci è quello di uscire dagli schemi; l’attività motoria, mondo dove il “Mainstream” la fa da padrone, si presta perfettamente a questa svolta: potrebbe sembrare strano, ma non esistono regole, non esistono vincoli, non esistono padroni … IL MOVIMENTO NON HA PADRONI, le idee non hanno padroni, si deve avere SOLO (e non è per nulla poco) la capacità, la preparazione e l’accortezza di rispettare l’anatomia e la fisiologia umana, adattare la biomeccanica ad ogni individuo, conoscere la biochimica e la bioenergetica che regolano le reazioni metaboliche e poi dare libero sfogo al proprio essere, alle proprie <invenzioni>, al proprio modo di interpretare l’atto di muoversi; “Si insegna e si può insegnare solo quello che si è”. Diffido da chi pretende di avere il comando, da chi “Ipse Dixit”, l’ha detto lui, e quindi così deve essere, da chi sbandiera una presunta superiore scientificità o investitura divina con tanto di tavole della legge scolpite nella pietra. Il cervello umano riconosce il movimento nel suo insieme e non il singolo muscolo: la completezza del gesto motorio è la regola aurea; il rispetto della persona che si ha di fronte è la regola aurea; considerare un individuo che si muove e vive in un determinato ambiente è la regola aurea; l’attività motoria non è sport, è un bisogno ancestrale dell’uomo, è vita e, come tale, ribadisco con forza, NON HA PADRONI.
La ricerca di un movimento a misura d’uomo si coniuga perfettamente con la parola “Laboratorio”; come Archimede Pitagorico ha il suo, noi abbiamo il nostro “Laboratorio Motorio” presso Stile Libero, dove l’esplorazione “Non Convenzionale” del movimento non è volta a trovare un “Santo Graal” motorio, un gesto, od un attrezzo, od un esercizio superiore ad altri, bensì a cercare l’esercizio migliore o più funzionale, o più utile a chi lo compie … “Alla fine della nostra esplorazione arriveremo là dove siamo già stati e conosceremo il luogo per la prima volta”; nessuna regola, nessuna convenzione, ma un inchino, umile e profondo, ad ogni corpo che si muove.
 
SL.A.
Le immagini sono tratte da:
Foto di Palestra Stile Libero - Finale Ligure